Manhattan

Before Dinner cocktail

  • 50 ml Rye Whiskey
  • 20 ml Vermouth rosso
  • 2 gocce di Angostura Bitters

Procedimento: si prepara nel mixing glass con ghiaccio e si serve nella coppetta a cocktail, con una ciliegina al maraschino.

Il Manhattan, il cocktail della Grande Mela, è oggi uno dei più famosi cocktail a base di Whiskey. Grazie ai suoi ingredienti è un ottimo aperitivo. Secondo una tradizione popolare, pare che questo cocktail sia nato presso il Manhattan Club di New York City nel 1870: qui si svolgeva un ricevimento organizzato da Jennie Jerome (madre del Primo Ministro Winston Churchill) in onore del candidato presidenziale Samuel J. Tilden. Il successo del ricevimento si rifletté anche sul cocktail Manhattan, che divenne alla moda. Le cronache dell’epoca parlano del “Manhattan cocktail” come un mix di “American Whiskey, Italian Vermouth and Angostura bitters”.

Sulla scia del successo nacquero numerosi varianti di cocktail chiamati “Manhattan” e serviti nella zona di Manhattan. Infatti ancora oggi esistono innumerevoli versioni di questo cocktail.

Per esempio il Savoy Cocktail book di Harry Craddock presenta una versione definita dolce, dove gli ingredienti si equivalgono: ½ di Rye o Canadian Whiskey ed ½ di Vermouth italiano (sinonimo di Vermouth rosso). Nel 1948 David A. Embury nel suo The Fine Art of Mixing Drinks is, così presenta il cocktail:

The Manhattan

5 parts American Whiskey

1 part Italian (sweet) Vermouth

dash of Angostura bitters to each drink

Stir with ice, strain into a cocktail glass and serve garnish with a maraschino cherry.

Curiosità:

Il primo a parlare di New York come di un melo fu Edward S. Martin nel 1909 all’interno del suo libro The Wayfarer in New York e dice che lo stato di New York è come un melo con le radici nella valle del Mississipi e il frutto – la mela – nella città di New York.
Una decina di anni dopo cronisti sportivi di ippica parlarono del circuito ippico di New York come di una mela, definendolo come il più generoso per le vincite.

Negli anni a venire furono i musicisti jazz a paragonare New York alla grande mela, dicendo che se si suonava lontano dalla città, si suonava sui “rami”, invece suonare in città equivaleva a suonare nella “grande mela”.

Gli stessi quando suonavano nei locali jazz di Manhattan ricevevano come paga una grande mela rossa, quindi chiamavano Manhattan “big apple”.

Nel 1997 il sindaco Giuliani diede il nome al Big Apple Corner, all’incrocio tra la 54 West Street e Broadway, dove abitò a lungo John J. Fitzgerald.

E’ possibile acquistare il libro con tutte le ricette, le storie, i grandi esclusi, ecc., Edito da Sanditi Libri il libro (380 pagine) e qui. Potete guardare l’anteprima: Anteprima-IndiceContenuti(1).

Tutte le codificazioni IBA in sei volumi.