Caruso (Cocktail IBA 1961)

1/3 Dry Gin

1/3 Vermouth dry

1/3 Liquore di menta verde

Si prepara nello shaker con poco ghiaccio cristallino.

 

 

 

 

 

 

 

Origini e curiosità

Altro cocktail dedicato a un personaggio celebre, dopo il Bobby Burns: è Enrico Caruso, tenore italiano nato a Napoli il 25 febbraio 1873 e morto nel 1921. È considerato il tenore per eccellenza, grazie alla suggestione del timbro e all’inconfondibile malìa dello strumento vocale.

Curiosa la storia di Caruso, la madre aveva avuto prima di lui 17 figli, tutti morti. Dopo di lui nacquero altri tre fratelli. Frequentò le scuole regolari, poi a dieci anni andò a lavorare col padre in fonderia, ma sotto l’insistenza della madre si iscrisse a una scuola serale, dove scoprì di essere portato per il disegno: iniziò a elaborare progetti di fontane per l’officina dove lavorava. Nel frattempo qualcosa stava crescendo in lui: la sua voce. Le prime arie d’opera e le prime nozioni di canto gli vennero insegnate dai maestri Schirardi e De Lutio.

Esordì al Teatro Nuovo di Napoli nel 1894, per cantare poi nei principali teatri del mondo, soprattutto negli USA, dove fu per diciassette anni l’idolo del Metropolitan di New York. La sua voce ebbe affascinante dolcezza di timbro, vibrazioni energiche e intense e perfino toni baritonaleggianti. Il suo repertorio si fondava particolarmente sulla produzione italiana e su quella francese. Fu cantante verista superiore agli altri tenori dell’epoca anche per l’ottima scuola; per le sue qualità fonogeniche la sua voce fu diffusa con le incisioni in dischi, contribuendo ad affermare la sua fama in tutto ovunque[1].

[1] Fonti: Treccani e Wikipedia.

Il resto della storia in questo libro:

 

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