Il Bitter

Bitter è una parola inglese e tedesca che significa letteralmente “amaro”. Per la prima volta è stato prodotto in Olanda, poi si è diffuso un po’ ovunque e con molte varianti. Di questa categoria oramai esistono bitter leggeri, forti di colore chiaro, sciropposi oppure molto aromatizzati.

Nella maggior parte dei casi non è altro che l’equivalente del nostro amaro, inteso come liquore. In altri casi invece si tratta di bitter molto concentrati di cui si utilizza solo qualche goccia nella ricetta di alcuni cocktails: vedi l’Angostura Bitter e le varie tipologie. All’origine erano prodotti preparati dai farmacisti soprattutto per facilitare le funzioni digestive e corroboranti.

In Italia solitamente per bitter si intende un aperitivo di media gradazione alcolica: non è né liquoroso né sciroppato. In commercio però ne troviamo alcune versioni analcoliche come il bitter San Pellegrino.

Si produce da una miscela di piante amare (questa componente è sempre presente in maniera più o meno accentuata) macerate in alcol. Il risultato viene portato ad una gradazione commerciale.

Il più famoso bitter italiano è il bitter Campari. Clicca qui per leggere la storia.

Il bitter si consuma generalmente come aperitivo, con ghiaccio ed aggiunta di soda. Alcuni bitter commerciali li troviamo confezionati in piccole bottigliette già miscelati con acqua gassata.

 

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