“Cocktail de Paris” rappresenta un esempio significativo di come la cultura americana si sia radicata negli usi e costumi del territorio francese.
Non un testo scritto da un bartender per dei bartenders, bensì un manuale pubblicato da un artista dedito allo spettacolo teatrale, alla musica come anche all’illustrazione: stiamo parlando di Georges Gabriel Thenon (1884 – 1941), spesso conosciuto con il pseudonimo di “Rip”. Il suo nome d’arte è preso in prestito dalle iniziali dalle parole che costituiscono la formula “Rire, Ironie, Plaisanterie”, ossia “Ridere, Ironia, Scherzo”.
Le illustrazioni invece, furono curate da Paul Colin (1892 – 1985), artista professionista di origine francese che nell’arco della sua esistenza fu influenzato da movimenti artistici come il surrealismo e il cubismo, diventando di fatto uno dei maggiori esponenti dell’ Art déco. Tra le sue opere più celebri, interessante da ricordare è “Le Tumulte Noir” del 1927, un lavoro di 42 litografie colorate a mano, dedicate a Joséphine Baker e a tutti gli artisti Afro-americani della sua troupe. Un capolavoro che verrà presentato con una prefazione curata da Georges Gabriel Thenon, che ora noi conosciamo come “Rip”. Dunque la Francia vive un periodo che verrà ricordato nelle future generazioni come gli “Années Folles”, un periodo storico nato dall’esigenza di riappropriarsi della propria esistenza, offuscata precedentemente da quello che fu uno dei più rilevanti conflitti e cioè la prima guerra mondiale.
Allo stesso tempo negli Stati Uniti d’America iniziò un epoca fondamentale per il mondo del bar, ossia il “Proibizionismo”, un lasso di tempo durato ben 13 anni in cui venne sancito il bando sulla
fabbricazione, vendita, importazione e trasporto di alcool, causando per molti bartenders un cambio di paese per continuare a svolgere la propria professione.
Dalla prefazione di Lucio Tucci
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